La parola, i nostri amici a 4 zampe, ce l’hanno eccome, e molto spesso siamo proprio noi umani a non interpretare correttamente il loro linguaggio.  Per esempio, l’espressione del muso, la postura del corpo e della coda (con i suoi movimenti) possono fornire indicazioni chiare sulle intenzioni e, in certa misura, anche sulle emozioni che il nostro cane sta esprimendo in quel momento.

Il cane ha nel proprio repertorio comportamentale una vasta serie di atteggiamenti e segnali che gli permettono di comunicare in modo efficace con i propri simili e che utilizzerà anche per relazionarsi con i membri del suo nuovo “branco”: gli uomini.

L’olfatto è sicuramente il senso più sviluppato: il quadrupede annusa per conoscere e socializzare. È quindi normale che in nostro cane ci “ispezioni” annusandoci ogni qualvolta ci rivede. 

La comunicazione visiva avviene tramite una mimica, che può essere solo del muso, della coda, o anche di tutto il corpo. Risulta importante osservare bene l’insieme delle posture assunte dal cane per riuscire a comprenderne lo stato emotivo:

  • Se è tranquillo ha la coda e le orecchie lasciate cadere verso il basso, con il corpo in posizione rilassata.
  • Quando assume la postura di allerta, il collo si tende, la testa e le orecchie vengono alzate, la coda è rigida e portata verso l’alto.
  • Se il cane s’irrigidisce, il pelo sulle spalle, sul collo e sulla groppa si solleva, le labbra vengono tirate indietro, le orecchie portate in avanti e la coda, rigida, viene mossa leggermente; in questo caso significa che l’approccio da amichevole sta diventando aggressivo.
  • Le labbra ancor più retratte e i denti mostrati in un ringhio significano che il cane è pronto ad attaccare.
  • La paura viene manifestata dalle orecchie all’indietro e appiattite dietro alla testa, dalla coda ripiegata tra le gambe e da testa e collo portati alla stessa altezza del piano del dorso (o anche sotto); quando si trova in questa situazione, il cane può mordere per paura, qualora venga provocato. In alcuni casi, invece, può addirittura accucciarsi ed eventualmente rotolarsi su un fianco, piegare la coda e sollevare l’arto posteriore per mostrare la pancia.

Per quanto riguarda i segnali vocali, il cane abbaia ma anche mugolaulularinghia guaisce. Abbaia come richiamo per difendere un territorio e demarcarne i confini. Il mugolio è una ricerca d’attenzione in caso di dolore frustrazione. Il significato dell’ululato non è stato ancora ben chiarito, anche se probabilmente svolge un ruolo di coordinazione delle attività di branco.
Il ringhio esprime aggressività: è un chiaro avvertimento ad aumentare le distanze. Il guaito, infine, è tipico del cucciolo per richiamare la mamma e scompare in età adulta.

Concludiamo sottolineando la diversità della comunicazione dell’uomo verso il cane: le parole dell’uomo sono segnali “paraverbali” per il cane, cioè non viene compreso il significato di quello che si dice, ma il tono e il contesto in cui viene detto.
In altre parole, non stupiamoci se al comando “Vieni” pronunciato con un tono arrabbiato ne consegue che il nostro amico a 4 zampe faccia esattamente l’opposto; il tono della voce e la nostra postura gli stanno chiaramente indicando che potremmo non essere del tutto amichevoli!

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